venerdì 25 novembre 2011
Ecco questa sarebbe la situazione.
Hai combattuto soltanto alcune scaramucce rendendo infelici
l'amico e il nemico e il tempo migliore della tua vita,
del quale in fondo non hai parlato ancora a nessuno come si deve,
furono quegli otto mesi in un villaggio dove credevi di aver troncato ogni cosa,
ti limitavi a ciò che era dentro di te al di là di ogni dubbio, eri libero,
senza lettere, senza i cinque anni di collegamento postale con Berlino,
sotto la tutela della tua malattia, senza dover mutare molto in te, costretto soltanto a ricalcare gli angusti contorni del tuo essere.
Purtroppo in quest'anno e mezzo hai capito che quella non era la fine e
che più in basso di così non potevi cadere.
E ora Milena ti chiama con una voce che con ugual forza ti penetra
nel cervello e nel cuore.
Certo Milena non ti conosce, un paio di racconti e di lettere l'hanno abbacinata.
Ella non ti conosce e vuole che tu vada ma quando ti vedrà, la tua vera
presenza non l'abbacinerà più.
Quando aprirà la porta, si troverà davanti un uomo alto e scarno, che sorriderà gentilmente non con intenzione ma per imbarazzo, e che si metterà a sedere
dove gli sarà indicato.
Con ciò la festa sarà terminata poichè egli quasi non parlerà,
per farlo gli manca l'energia vitale come per tutte le altre cose e
non sarà neanche felice di essere in quel posto, anche per la felicità gli manca l'energia vitale.
Sono incamminato per una via molto pericolosa, Milena.
Tu stai ritta accanto a quell'albero, giovane e bella, il lampo dei tuoi occhi abbatte il dolore del mondo.
Ma senza di te senza l'efficacia meravigliosamente tranquillante inquietante della tua vicinanza, mi indebolisco col passare dei giorni.
Non so più scrivere niente, mi aggiro soltanto tra le righe.
E se anche in fondo non amo te ma la mia esistenza donatami da te, lontano da te non posso vivere, cosa sarei se tu non ci fossi, tu appartieni a me anche se non dovessi vederti mai più.
Rimani sempre con me. Tu sei un fuoco vivo come non ne ho mai visto.
Se dicessi che in questi giorni non ho più pensato a te, compirei la magia più perfetta perchè la più impossibile...
Kafka , Lettere a Milena
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