martedì 10 dicembre 2013

mercoledì 13 novembre 2013

City and Colour - Love Don't Live Here Anymore - SONiC Session

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sabato 9 novembre 2013

Comin' Home- City and Colour

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venerdì 1 novembre 2013

City and Colour- Day Old Hate

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domenica 27 ottobre 2013

giovedì 24 ottobre 2013

mercoledì 29 maggio 2013

Mi alzo perchè splende il sole  e perchè
il sonno mi ha abbandonata e mi spazzolo
i capelli e mi vesto e mi chiedo che cosa
sono e chi mi ha reso così e poi lavo i piatti
e di lì un pò li lavo di nuovo e poi è
pomeriggio e vengono signore in visita e poi è
sera e alcuni uomini vengono per passare un'ora
e poi il giorno è finito...
Ma, dimmi, che cos'è la vita? 

E. Dickinson poesie  

Quando comincio a considerare la quantità enorme 

di benefici che ti devo, vedo che non c'è altro modo

di ripagarli che attraverso la possibilità che io abbia 

quel successo nella vita che tu hai sempre sperato 

ch'io raggiungessi.

Ma, povera madre mia, se la natura non mi ha fatto

capace di accontentarti; se sono così povero d'iniziativa

e di spirito adatto a soddisfare l'ambizione del mondo,

sicuramente sarà sempre troppo tardi prima che

potrò ricompensarti anche della più piccola parte

delle pene che per me ti sei data...



c. baudelaire, lettere alla madre

domenica 19 maggio 2013

venerdì 17 maggio 2013

domenica 21 aprile 2013

giovedì 14 marzo 2013

Torno, ritrovo il fenomeno della fuga
del capitale, l'epifenomeno (infimo)
dell'avanguardia. La polizia tributaria
(quasi accertamento filosofico
sugli incartamenti di un poeta)
fruga in quel fatto privato che sono i soldi,
contaminati da carità, dolenti
di inspiegabili consunzioni, e pieni
di senso di colpa, come il corpo da ragazzi:
però con mia gongolante leggerezza perché qua,
non c'è da accertare nulla, se non la mia ingenuità.
Torno, e trovo milioni di uomini occupati
soltanto a vivere come barbari discesi
da poco su una terra felice, estranei
ad essa, e suoi possessori. Così nella vigilia
della Preistoria che a tutto ciò darà senso,
riprendo a Roma le mie abitudini
di bestia ferita, che guarda negli occhi,
godendo del morire, i suoi feritori...

lunedì 11 febbraio 2013

Tutte le mattine e non una che così non incominci
sempre la voglia di morire mi assale
per non pensarti più
perchè un altro giorno è passato senza la tua voce
come tutti gli altri
ormai per sempre

Sediamo insieme ancora
tra colli, nella domestica selva.
Tenere fronde dalle tempie scostiamo,
soli e cardi e vivaci prati scosto
da te, amica. O erbe che salite
verso il buio duraturo, verso
qui omnia vincit.
E venti estinguono e rinnovano
a ogni volgere d'ore e d'acque
le anime nostre.
Ma noi sediamo intenti
sempre a una muta fedele difesa.
Tenera sarà la mia voce e dimessa
ma non vile,
raggiante nella gola
- che mai l'ombra dovrebbe toccare -
raggiante sarà la tua voce
di sposalizio, di domenica.
Non saremo potenti, non lodati,
accosteremo i capelli e le fronti
a vivere
foglie, nuvole, nevi.
Altri vedrà e conoscerà: la forza
d'altri cieli, di pingui
reintegratrici
atmosfere, d'ebbri paradossi,
altri moverà storia
e sorte. A noi
le madri nella cucina fuochi
poveri vegliano, dolce
legna in cortili cui già cinge il nulla
colgono. Poco latte
ci nutrirà finché
stolti amorosi inutili
la vecchiezza ci toglierà, che nel prossimo
campo le mal fiorite aiole
prepara e del cuore
i battiti incerti, la pena
e l'irreversibile stasi

sabato 9 febbraio 2013

Al lento vacillare stanco
di un'altra fiamma perduta,
al lento disfarsi e svanire
del mio amore ormai lontano,
che pure mi diede tant'ala
a levarmi sul mondo
e tante cose dolci e segrete
mi cantò nell'orecchio,
o, più profondo, nel cuore vivo,
cose trepide di dolcezza,
che nessuno saprà mai,
che mai saprò ridire,
al dileguarsi inesorabile di tutti i mie i sogni
al morire di un'altra illusione:
mi ritorna nell'anima il monotono ritmo del tempo,
la vita orrenda, sempre uguale,
e il martellare dei pensieri inutili,
l'interminabile struggermi grigio
in mezzo allo spettacolo del mondo
sempre uguale,
ma tanto misterioso e terribile
di gioie e dolori,
che fa chiudere gli occhi e raccogliersi in sé,
quasi un rombo improvviso
che rintroni il cervello.
Ma nella vita così fatua e triste,
dileguato lontano il bel sogno sereno,
mi riafferrano a tratti,
ferocemente improvvisi,
struggimenti di desiderio,
soffocamenti folli,
lancinanti come ferite
che si riaprono d'improvviso
ad un urto violento,
ali tronche e rabbiose
d'un grande sogno che vivo
senza comprendere certo
che cosa sia mai.
Desiderio per tutte le donne che passano in strada,
per un viso, un bel corpo,
una febbre sensuale che mi rugge nel sangue.
Io le seguo con l'occhio perduto le donne che passano
E ogni volta mi par di lasciare
sul loro cammino,
ch'è così tiepido e profumato,
della carne strappata e del sangue, una brama viva.
E tutte mi sfiorano e poi:
dileguate per sempre.
Invidia dei meravigliosi suicidi d'amore,
quando l'ultima stretta folle s'inonda di sangue,
violento, porpureo,
e se ne bagnano i cuscini e la rivoltella,
e tutto è come esaltato,
rintronato dal rombo;
e gli occhi malcerti muoiono
negli occhi del viso supino che già si raffredda,
ma la bocca disperatamente
cerca ancora la bocca adorata.
Desiderio pazzo di un'impresa eroica,
che mi sollevi sul mondo
e possa rinchiudermi in me, sopraffatto d'orgoglio,
che almeno nei gesti si plachi,
per un istante di gloria
tutta la febbre che mi freme nel cuore
e quando tace mi è più spaventosa.
Esaltamento che mi stringe dinanzi ad ogni opera grande,
ad ogni spettacolo immenso e titanico,
davanti a una grande stazione,
su un molo lanciato sul nel mare,
tra le navi enormi
e la forza pesante degli argani,
dei sibili, delle antenne
protese sull'infinito.
Ma dopo queste povere spasmodiche fiamme,
le invidie violente e gli struggimenti d'amore,
dopo gli esaltamenti di gloria,
senza scampo, sempre,
come un colpo che mi tolga ogni forza,
ma mi faccia rabbrividire
di un dolore tremendo,
mi strazia e mi piange nel cuore
la coscienza improvvisa del mio male,
la coscienza della miseria dell'anima mia,
miseria tremenda
che è fatta di stanchezza e di tedio
di debolezza vile
e di disperazione.
E talvolta per un pensiero improvviso quest'orrore m'assale
mentre su un libro famoso
io m'esalto nell'anima grande
di un poeta,
ed allora d'un tratto mi lacera l'anima,
mi soffoca il cuore
ogni alito bello,
mi raggela ogni fiamma
ed io in un attimo altissimo, mi guardo d'intorno,
senza sangue più nelle vene,
pallido colle guance ardenti,
sentendomi gonfio di pianto
come un bambino battuto,
ma in una grande solitudine
che mi fa silenzioso e m'inchioda ogni gesto ribelle,
quasi uno stupore di spasimo,
una pausa religiosa
di dolore indicibile,
che mi contorce l'anima spietatamente,
ma in un profondo silenzio.
Ma poi subito mi alzo e il mio corpo si torce,
rabbrividisce, scattando
in gesti sfrenati
e grand'urli mi fremono in gola,
mi scuotono il petto a schiantarlo,
senza ritegno soffro
soffro tremendamente,
senza una speranza,
perduto nella mia rovina immensa.
E nemmeno più il pensiero del suicidio
che altre volte mi sorrideva
mi leva più quel macigno dal cuore,
ma soffro soffro tremendamente.
Poi, più malsicuro e avvilito,
dolorando,
sotto una calma fremente,
riprendo il monotono ritmo di prima,
la vita orrenda sempre uguale,
e il martellare dei pensieri inutili,
l'interminabile struggermi grigio,
senza più veder nulla sentir nulla,
se non l'eco disperata
della mia grande rovina.
Ed erro per le vie,
silenzioso,
solo,
e più nulla mi scuote
e sento il mio freddo ma nulla mi vale
ché nel cuore non ho che rimpianto
di ciò che ho perduto,
per la miseria dell'anima mia,
l'orribile miseria che è fatta di stanchezza e di tedio
e di disperazione.
E così torno ad assistere allo spettacolo del mondo
lo spettacolo sempre sempre uguale.
Vita vita tremenda
che mi agitavi in un dolore ardente
e mi sconvolgevi nel cuore
ogni goccia di sangue,
in una pienezza indicibile,
che mi mutava il colore la voce e fin gli ultimi gesti
ad ogni apparire leggero
dei suoi occhi profondi,
scuri cupi,
perduti
nel viso pallido triste
sotto la live nuvola bionda,
fragile come il suo corpo,
dei tenui capelli evanescenti:
vita vita di sogno
perché ti sei spenta
così nel mio cuore?