venerdì 25 novembre 2011

Non posso volere.
Non posso dire: vieni, percorreremo un certo cammino, insieme e per sempre.
Quello è il giorno.
Che possiede la volontà e il futuro, e un sì e un no chiari e decisi tra gli uomini.
Io non posso. Io possiedo solo l'attimo.
Vivo solo di notte.
Tra quelle ombre sottili che ora paiono la nostra immaginazione e
ora un'immagine del tutto diversa,
eppure proprio in quel momento siamo più profondamente noi stessi...
così io non comprendo neppure quell'attimo.
Dicono che sono uno psicologo. Non lo sono.
Sono attratto soltanto da determinate, rare cose...
Indovino processi in me e in altri che perlopiù nessuno nota, ma ignoro quale sia,
nella sua totalità, l'aspetto mio e loro, durante il giorno...
Non conosco quasi null'altro che le immagini nel vetro nero,
che a volte si assomigliano e a volte sono così estranee, nuove e diverse,
da farci meravigliare che si tratti di noi. 
Mi capisca bene: non sto parlando di quell'uomo che Lei ha incontrato qua o là,
ma di come io sono negli attimi più rari e più veri,
tra i quali a volte sono trascorsi anni, e di come io voglio essere per Lei.

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